La realizzazione di una buona copertura sul corpo discarica e la captazione del biogas non sono sufficienti a garantire l'assenza di flussi incontrollati dalla superficie sia durante la fase operativa che post-operativa dell'impianto.
Il monitoraggio delle emissioni diffuse dal corpo di discarica ricopre un ruolo fondamentale fornendo elementi di valutazione in merito
- all'impatto ambientale: il metano causa un effetto serra 20 volte più elevato della CO2; VOC e H2S possono provocare molestie olfattive;
- alla gestione dell'impianto: funzionamento del sistema di captazione, individuazione delle aree in cui si ha una maggiore diffusione dal suolo di biogas, presenza di fessurazioni sulla copertura e conseguenti fughe.
L'emissione diffusa dal corpo della discarica di biogas è misurata utilizzando la tecnica della camera di accumulo che permette di quantificare direttamente i flussi di gas in modo puntuale ed economico.
La procedura prevede misure di flusso georeferenziate su maglia regolare sul l' intero corpo della discarica. L'elaborazione dei dati acquisiti con metodi geostatistici permette la realizzazione di mappe di isoflusso relative ai diversi contaminanti misurati e la quantificazione dell'emissione totale di biogas dal corpo della discarica. Avere delle mappe di isoflusso, che mostrano la distribuzione spaziale delle emissioni diffuse di biogas dal suolo, risulta fondamentale per la pianificazione di ogni intervento gestionale quali la captazione del biogas, la copertura della discarica, l'individuazione di aree di degassamento anomalo, l'efficienza del digestore anaerobico, la tararura (calibrazione) del modello di produzione.
Lo strumento utilizzato per eseguire le misure in loco è un flussimetro prodotto dalla West Systems stessa, basato sulla tecnica statica non stazionaria: misura continuamente la concentrazione dei gas nella “camera di accumulo” permettendo così una immediata valutazione dei loro tassi di incremento. Tali misure risultano affidabili a prescindere dalla conoscenza dei suoli e del regime del flusso.
L'attendibilità delle stime globali delle emissioni è data dal confronto tra queste e i bilanci del biogas eseguiti dai gestori degli impianti:
Produzione Teorica = Quantità Captate + Quantità Diffuse
Nella quasi totalità dei casi la stima della produzione è fortemente maggiore del quantitativo captato, proprio a causa della dispersione in atmosfera dovuta ella emissioni non controllate.
La metodologia permette di ottenere diversi risultati:
- valutazione delle quantità totale, per ogni singola specie gassossa, emessa dall’area sotto indagine;
- Evidenziazione delle variazioni spaziali delle emissioni in termini di mappa di isoflusso.
La strumentazione permette l’indagine delle emissioni di metano, biossido di carbonio, idrogeno solforato e di COV utilizzando le tecniche analitiche riportate in tabella:
Metodologia | LDL [moli/m^2/giorno] | F.S.[moli/m^2/giorno] | |
CH4 | Spettrometria IR basata su TLD Tunable Laser Diode con cella multipasso | 0.001 | 750 |
CO2 | Spettrometria IR | 0.001 | 600 |
VOC | PID - Photo Ionization detector | 2.5 * 10^-5 | 0.5 |
H2S | Cella elettrochimica | 0.05 | 0.5 |
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Bibliografia
- B.Raco,R.Cioni, M.Guidi et al., “Monitoraggio del flusso di biogas dal suolo da discariche RSU: il caso di Legoli, Peccioli (PI)”; RS Rifiuti solidi vol.XX n.2 marzo-aprile 2006
- R.Battaglini, M.Guidi, G.Virgili, J.Salazar, “Una nuova metodologia per la valutazione del flusso diffuso di biogas all'interfaccia aria-suolo emesso dalle discariche RSU”; Geologia Tecnica
- R.Cioni, M.Guidi, B.Raco et al., “CO2 Flux from soil: a methodology to estimate the diffuse biogas” Swemp