Le emissioni gassose provenienti da una discarica di rifiuti RSU sono dovute  sia a sorgenti esterne che interne all'impianto di trattamento. Tali emissioni, prodotte dalla degradazione del rifiuto organico, sono costituite da elevate concentrazioni di gas serra, dannosi per l'uomo e per l'ambiente, e da numerose componenti che pur in bassissime concentrazioni sono causa di cattivi odori. L'impatto di tali inquinanti si ripercuote nelle vicinanze dell'impianto, dove la popolazione, relativamente alle emissioni odorigene,  lamenta spesso disagi e riconosce nella presenza della discarica la causa  principale di una pessima “qualità di vita”.


Per valutare  la qualità dell'aria e l'impatto effettivo della discarica nel  territorio limitrofo è indispensabile effettuare un'indagine che studi la presenza o meno del maggior numero di contaminanti, non limitandosi soltanto a quanto previsto dalla normativa. 

Lo studio della qualità dell'aria prevede azioni preliminari mirate allo definizione del contesto territoriale, a tal fine deve essere effettuata una caratterizzazione dettagliata che descriva:

  • le caratteristiche geografiche ed ambientali del territorio;
  • lo sviluppo urbanistico della zona;
  • la descrizione delle principali vie di comunicazione;
  • l'identificazione delle realtà industriali presenti sul territorio e la localizzazione/quantificazione delle principali sorgenti emissive.

I contaminanti monitorati sono:

  • CH4, CO2
  • NH3 ed H2S
  • COV (Composti Organici Volatili)
  • Aldeidi e Chetoni
  • Mercaptani
  • PM10 e PM2.5

Una dettagliata speciazione chimica permette di utilizzare tecniche avanzate di Source Apportionment: modelli diagnostici detti “a recettore” che identificano  le sorgenti e il loro contributo alle concentrazioni in ambiente a partire dalle concentrazioni misurate delle specie chimiche nel luogo di campionamento (recettore). Contestualmente un approccio deterministico si avvale di modelli di calcolo per le concentrazioni al suolo dei principali inquinanti emessi dall'impianto di conferimento a partire dalle caratteristiche emissive delle sorgenti e dalle condizioni dispersive dell'atmosfera e ne ricostruisce l'andamento del plume. L'utilizzo integrato di modelli deterministici e a recettore permette di identificare il contributo dell'impianto alla Qualità dell'Aria nel territorio circostante.

 

Caratterizzazione delle emissioni odorigene provenienti da spazi confinati e dai biofiltri

La caratterizzazione delle emissioni provenienti da specifiche sorgenti emissive presenti nel sito di conferimento, in particolare dai punti di emissione autorizzati o soggetti ad autorizzazione, ha un ruolo determinante non solo per verificare la conformità ai riferimenti normativi, ma anche per valutare e assicurare una buona gestione dell'impianto. 

West Systems mette a disposizione la propria esperienza offrendo un servizio completo per la caratterizzazione e la valutazione delle emissioni provenienti da spazi confinati soggetti a criticità emissive quali i locali di ricezione e di lavorazione del rifiuto, quelli di compostaggio e le aree dei biofiltri. La  pianificazione della campagna di monitoraggio, in termini di punti di misura e tempistiche di campionamento, viene progettata ad hoc per rispondere alle specifiche richieste, alle caratteristiche proprie dell'impianto nonché alle esigenze logistiche.

La caratterizzazione prevede la determinazione sia delle macrocomponenti (O2, CH4 e CO2) che delle componenti in traccia (quali ad esempio VOC, Mercaptani, aldeidi, NH3) caratteristiche della degradazione organica e pertanto causa delle maleodoranze tipicamente presenti nelle aree di conferimento e di trattamento dei rifiuti organici.

Il monitoraggio prevede l'utilizzo di postazioni di campionamento allestite con specifici supporti idonei al rilevamento sia delle componenti principali sia  dei caratteristici composti odorigeni presenti nell'aria contaminata. La  metodologia messa a punto da West Systems consente di determinare un cluster di marker così da  tracciare il plume caratteristico.

Sui biofiltri di trattamento dell'aria proveniente dai locali di ricezione e/o trattamento del rifiuto vengono utilizzate sia sonde innestate all'interno  dello spessore dello stesso biofiltro per il monitoraggio del biogas che cappe statiche per il campionamento e la caratterizzazione del flusso emesso dalla superficie del biofiltro. Lo screening quali-quantitativo della miscela è realizzato grazie all'utilizzo di supporti specifici per il rilevamento delle componenti principali e dei composti odorigeni.

L'approccio proposto da West Systems consente l'analisi congiunta dei risultati analitici dei campioni di biogas dai biofiltri con quelli prelevati direttamente all'interno degli spazi confinati così da poter valutare il buon funzionamento del sistema di abbattimento del carico odorigeno che avviene sui biofiltri

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